
Una giornata tra le isole dimenticate della Laguna di Venezia: esplorando Torcello, Mazzorbo e San Francesco del Deserto
Scoprire un altro volto di Venezia
Lontano dal ritmo frenetico di Piazza San Marco e dalle folle che affollano il Ponte di Rialto, esiste una Venezia più intima, silenziosa e profondamente autentica. Per chi desidera vivere un’esperienza fuori dai circuiti più battuti, una giornata tra le isole dimenticate della Laguna di Venezia rappresenta un viaggio nel tempo e nello spirito originario della Serenissima. Torcello, Mazzorbo e San Francesco del Deserto offrono un mix perfetto di storia, spiritualità e natura incontaminata.
Torcello: là dove tutto ebbe inizio
Molti non sanno che prima di Venezia, c’era Torcello. Quest’isola, oggi abitata solo da poche decine di persone, fu uno dei primi insediamenti lagunari e il fulcro religioso e commerciale dell’intera laguna tra il V e il IX secolo. Passeggiare per Torcello significa addentrarsi in un paesaggio sospeso, circondati da canali, orti e silenzi densi di storia.
Tra i punti imperdibili:
- Basilica di Santa Maria Assunta, con i suoi meravigliosi mosaici bizantini risalenti all’XI e XII secolo. Il giudizio universale, raffigurato sull’abside, è uno dei più impressionanti esempi d’arte veneziana d’epoca.
- Il Trono di Attila, una grande sedia in pietra all’aperto, legata alla leggenda del re degli Unni (che però qui non arrivò mai).
- Il Ponte del Diavolo, privo di parapetti, perfetto per una foto evocativa e un tuffo nelle leggende popolari lagunari.
Il fascino di Torcello sta anche nelle sue atmosfere quasi metafisiche, con pochi rumori e panorami che sembrano quadri dipinti a pastello.
Mazzorbo: la campagna della laguna
Collegata a Burano da un pittoresco ponte in legno, Mazzorbo è spesso ignorata dai turisti che si dirigono direttamente verso le case multicolori dell’isola vicina. Eppure, Mazzorbo è una sorpresa verde e rilassante, un’oasi agricola nel cuore della laguna.
Qui si trova uno dei gioielli nascosti della laguna: Venissa, una tenuta vitivinicola e albergo diffuso che coltiva l’antico vitigno Dorona di Venezia, quasi completamente scomparso dopo l’acqua alta del 1966. Grazie ad un ambizioso progetto di recupero, oggi questo vino bianco salino e minerale è rinato con grande successo, diventando un simbolo del legame tra uomo e territorio.
Visitare Mazzorbo significa:
- fare una passeggiata nei vigneti lagunari circondati da mura medievali;
- gustare piatti raffinati presso l’osteria stellata firmata Venissa;
- scoprire l’antica chiesa di Santa Caterina, una delle più vecchie della laguna (databile al XIII secolo), oggi in fase di restauro.
A Mazzorbo il tempo rallenta. È il posto ideale per staccare la spina, leggere un libro in riva al canale, assaporare il silenzio, magari accompagnato da un calice di Dorona.
San Francesco del Deserto: spiritualità circondata dall’acqua
Ultima tappa del viaggio è San Francesco del Deserto, una delle isole più suggestive e meno visitate. Raggiungibile da Burano in barca privata o con escursioni organizzate, quest’isola è sede di un convento francescano dal XIII secolo. La leggenda racconta che proprio qui, San Francesco d’Assisi si fermò nel 1220 di ritorno dalla Terra Santa per pregare e meditare.
Oggi il convento è ancora abitato da una piccola comunità di frati minori che accolgono i visitatori con calore, ma solo in orari prestabiliti. L’isola è un vero e proprio eremo, immerso nella natura, con giardini curati, cipressi svettanti e panorami mozzafiato sulla laguna nord.
L’accesso al monastero è possibile solo accompagnati dai religiosi, che con gentilezza spiegano la storia del luogo, il significato spirituale del silenzio e il rispetto per la natura. Proprio in questo spirito, il convento applica le disposizioni previste dalla Legge regionale del Veneto n. 33/2002, che tutela il patrimonio ambientale e religioso delle isole minori della laguna veneziana.
Una visita a San Francesco del Deserto è un’esperienza che invita alla riflessione e alla spiritualità, lontana anni luce dal turismo di massa. Perfetta per chi cerca un momento di connessione interiore e silenzio rigenerante.
Come organizzare la tua giornata
Partire per un’escursione tra queste isole non è complicato, ma richiede un minimo di pianificazione.
Consigli pratici:
- Parti da F.te Nove a Venezia con il vaporetto linea 12 e scendi a Burano per cominciare l’itinerario.
- Da Burano, raggiungi facilmente Mazzorbo a piedi tramite il ponte.
- Per Torcello, prendi il vaporetto linea 9 da Burano (o cammina 10 minuti fino al molo e attendi la navetta).
- San Francesco del Deserto si visita solo su prenotazione. Contatta i frati (telefono: 041 5286863) o partecipa a un’escursione in barca privata.
Il biglietto giornaliero ACTV consente viaggi illimitati con i vaporetti e può essere acquistato online o in biglietteria (prezzo: circa 25€). Non dimenticare acqua, cappello e scarpe comode: alcune zone non hanno bar né minimarket. Porta con te anche rispetto e curiosità, perché queste isole raccontano storie che non troverai in nessuna guida turistica.
Perché scegliere le isole dimenticate
In un mondo dove tutto è connesso e le mete diventano virali in un attimo, le isole dimenticate della laguna veneziana rappresentano un rifugio raro. Non solo per la bellezza paesaggistica, ma per l’umanità che trasmettono. Qui il tempo non si è fermato: scorre semplicemente in un altro modo. Un modo più lento, più autentico. Più veneziano, insomma.
Visitare Torcello, Mazzorbo e San Francesco del Deserto significa passeggiare dove l’acqua incontra la fede, la storia incontra il silenzio, il gusto incontra la natura. È un modo diverso di vivere Venezia, forse il più vero.